o A dì 4 detto venerdì.
Gli uomini di talento non sono scarsi nel mondo, ma quelli che lo commerciano bene sono assai pochi. Alcuni ne abusano in male, alcuni lo consumano nel non far nulla, alcuni lo dissipano inutilmente. Mi duole questa prodigalità, mi duole questo abuso, mi duole questo consumo. Io conosco che i gran talenti vanno adoperati con delicatezza, conosco che devono esser rispettati, conosco in fine che il bene che producono non è leggiero. Un uomo abile al sommo in una professione, in una scienza attrae a sé gli sguardi altrui, richiama i giovani, dà lustro ad un paese, perpetua la sua scuola, emanando i suoi raggi per due o tre generazioni. In conseguenza se fossi potente chiamerei, premierei, onorerei quei talenti che potessi, e crederei di fare il mio vantaggio, e quello delle persone che m'interessassero. Ma non vorrei salariare se non quelli che già la fama avesse onorati. Ai