poco ne averemo un'altra composta da un padre domenicano di Livorno. Doppo i due tomi di lettere ecc. in 8° stampate dal padre Iacopo Quetif con la data di Parigi 1674 e doppo quanto il padre Mansi inserì nella sua ristampa lucchese del Baluzio t. I e IV pare che vi sia tanto in luce da poter decidere di questo frate entusiasta, né merita il conto che si scriva, o si fatichi per risvegliarne la memoria, né per metterla in detestazione.
Le sue opere che non sono meno di 98 (Ved. il catalogo nella suddetta Vita attribuita al padre Burlamacchi p. XCV e seg.) e che sono tutte, o quasi tutte rare, possono contenere delle buone cose, ma non per questo l'autore merita quella venerazione che alcuni suoi li procurano nel nostro secolo bastantemente illuminato, e nemico deciso del fanatismo. Non credo che troverà fra' Girolamo un protettore potente quanto Palafox ora che i Domenicani