o A dì 16 detto martedì.
Io mi affatico, e mi sono affaticato per illustrare tutte le cose della Real Galleria, e lo faccio senza mistero, il mio aiuto abate Lanzi ancor egli studia col medesimo oggetto, specialmente per le cose antiche, ma nasconde tutte le sue scoperte con un mistero sciocco, e puerile, volendo far privativa del suo sapere. In conseguenza io dubito, che non mi riuscirà tessere tutti quei cataloghi, che vorrei, e che non otterrò che neppur esso gli faccia, mentre nel suo mistero conserva ancora una minutezza, ed una incontentabilità ridicola per cui non arriverà mai a dare in luce le cose sue. Io lo lascio fare quello che gli piace, ed appena faccio conto di averlo intorno, perché non voglio pormi a cozzare con le bestie gesuite, le quali, quantunque sbrancate, sono tuttavia feroci nella mansuetudine, e noto tutto questo come per segnare una protesta del vero motivo di quello, che non potrò fare, e che non sarà fatto nel mio dipartimento ad onta delle mie buone intenzioni, delle mie fatiche, e della mia diligenza. Vero è per altro, che veduto come devono andare le cose, ho alcun poco allentata quell'applicazione, che adoperai nei primi anni, e procuro di far solo il mio dovere in modo