ø A dì 29 detto venerdì.
Tempo per il più bello assai, ma verso sera è variato.
Considero in questi giorni che vi sarebbero cento ragioni per mutare il treno dell'ufizio che recitano i preti, per renderlo un mezzo d'istruzione, per togliere la noia che arreca ai meno devoti, per purgarlo da molte cose che offendono il buon senso. A questo è stato pensato, ma si sono opposte delle difficoltà che non so quando nascerà il coraggio di superarle. Benedetto XIV fra gli altri voleva farlo, ma i Benedetti XIV sono rari. Un'istituzione dei tempi barbari doveva essere immaginata barbaramente, e barbaramente eseguita. Forse si riformerebbe a poco a poco se si proponesse la recita di un nuovo ufizio che includesse tutta la Sacra Scrittura, la vita dei santi del giorno estratta da fonti autentici, un numero d'inni elegantemente scritti ecc., e si lasciasse la libertà di soddisfare all'obbligo o col nuovo, o coll'antico.