Niuno si immaginerà di trovar quivi "i fieri boschi", "i nervi del pensar", "squammoso velo", "turbare le vene", "in rauco mormorando", "il viver compagnevole" ecc. eppur vi è questo, e di peggio ancora, sicché una seria lettura diventa una buffoneria da far sganasciar di risa i frati della trappa.
L'autore che ha talento non sente il suono dei versi, e gli ha misurati con le dita. Non ostante crede di aver fatta una gran bella cosa. Ha stampato ancora in francese Le massime del cittadino, ma non le ho mai vedute, e ne penso poco bene da quello che qui trovo. Egli è il servente della mia pupilla Niccolini Piccolomini, e gli ha fatte recitare delle scene curiose, benché la tratti da gran signora. Molto più potrei dire ma serva questo poco, e chi ne volesse di più prenda il libro