dubbiosa, incerta, paurosa, debole, ingannata. Io non odio la filosofia, ma non posso risolvermi a riposare sopra di lei, perché non mi parla chiaro, perché non è uniforme nei suoi giudizi, perché non sa portare una fiaccola nella mia mente, che faccia sparire le tenebre che l'offuscano. Spesso mi vince con i suoi ragionamenti, e per questo mi arruolo nel suo partito su mille oggetti, ma quando mi abbandona con i suoi lumi io perdo la via, ed il perder la via nel laberinto della vita mi disanima, mi opprime, mi scoraggisce. Questo stato d'incertezza è sovente impresso in queste carte, e spiega la mia debolezza, la debolezza della filosofia che studio con impegno da tanti anni, la debolezza dei lumi ch'ella arreca. Chi vorrà ridersi di tutto ciò potrà farlo, ma troverà pure chi lo compassioni, come lo compassionerei io, senza insultarlo vedendolo gettato in un altro fondo di pregiudizi.