• A dì 19 detto mercoledì.
Le mie domestiche inquietudini per motivo della Teresa, del priore di Val di Rubbiana, del mio agente, mi straziano l'anima, e mi tengono in una cupa malinconia, che mina la mia esistenza.
Neppure con tutto questo vedo così sollecito il fine de' miei mali. Tempo vario, e piovoso nella sera.ø A dì 20 detto giovedì.
Il carattere della ragazza la sostiene con la stessa sua sensibilità. Risente i dolori, ed i piaceri per un impulso naturale, ed imperioso, tal che passando dall'abbattimento alla gioia nel medesimo istante, riacquista quasi subito quello che perde nel primo impulso. Ancor io appresso a poco dallo sbigottimento mi sollevo ad un affetto più piacevole, e ristoro, benché con salto meno apparente e meno sollecito, la spossatura in cui ero caduto. Questo giuoco credo che sia un compenso procurato dalla natura per farci sussistere più che può con l'equilibrio del male, e del bene. La macchina di quella e per costituzione