ø A dì 28 detto giovedì.
Tempo quasi affatto coperto dai nuvoli, e dalle nebbie.
È bruciato a Parigi il dì 8 dello stante il teatro dell'Opera con qualche piccola mortalità. Antecedentemente si era incendiato il teatro di Mantova. Ecco il destino dei nostri teatri, che servono al divertimento della parte più comoda delle nazioni. Gli antichi pensavano a divertire anche il popolo, il quale oggigiorno non gode altri spettacoli, che i sacri. Siamo ingiusti, volendo che il povero si maceri nel lavoro, come il ricco nell'ozio. Del resto i nostri teatri sono luoghi d'illusione, non di solido piacere, e come tali non possono non esser soggetti al disastro del fuoco. I nostri spettacoli non possono darsi di giorno, né in luoghi ove non occorrino materie non combustibili, quindi è, che per natural destino, le sale consacrate ad essi devono essere prima o poi un pascolo delle fiamme.