i preti, i frati, e Roma con un frasario pieno di mal talento, e per una certa negligenza nel tacere senza necessità i nomi, ed i meriti di alcuni.
Doppo questa storia è uscita anche la Vita del duca Alessandro scritta da un tale abate Modesto Rastrelli niente meglio in due tometti, che leggo per rimettermi alla memoria molte cose già vedute altrove. Mi parrebbe adunque che tuttavia restasse luogo ad una buona penna a riscrivere la nostra storia in un modo più elegante, e più degno della materia, tanto più che molte cose resterebbero a dirsi per onore delle lettere, e per soddisfare alla curiosità dei nostri nipoti si deve credere curarsi delle cose passate, e da prendere interesse negli affari dei loro avi. Ma non è nuovo, che le cose buone sieno state male eseguite, e che da primo non riesca di far bene.