o A dì 25 detto domenica.
Bellissima giornata.
Gotta. Mi pare che a mio tempo sia diminuita assai, almeno appresso di noi la malattia della gotta. I miei ne pativano, ed io nella prima gioventù credetti di esserne attaccato. Per la città vedevo dei vecchi, che ne portavano i segni.
Abbiamo il Gran Federigo, l'eroe del secolo, che ne patisce tuttora ma egli può essere uno di quelli, che portino l'antico temperamento. Questa non sarebbe la sola malattia che si dilegua. Sono forse trenta anni che il dottor Brogiani diceva in un'accademia che il mal francese deve terminare. Egli è scemato d'intensità, come si può osservare nel bel poema del Fracastoro, ma si è esteso grandemente, talché si può supporre che sia più trattabile per i rimedi, che gli si sono opposti, quanto per diminuzione di forza, e vigore inerente nell'infermità, e nel veleno originario. È naturale che la mutazione dei cibi, e del regime della vita, non meno