Marzo
Marzo 1781.
o A dì 1° detto giovedì.
Ho letta la Memoria cattolica pubblicata dai Gesuiti che rammentai sopra a p. 1522.
Ella è una supplica a Pio VI per il ristabilimento della Compagnia fatta doppo tre anni della sua caduta in cui lungamente si sostiene l'invalidità, e nullità del breve di Clemente XIV Dominus ac Redemptor ecc. primo per difetto nella causa, secondo nel pretesto, terzo nel fine, quarto nel giudizio, quinto nella sentenza, sesto nell'esecuzione, settimo nella validità. Tutti questi difetti si dimostrano con finissimo, ed incalzante raziocinio ponendo sempre come evidentemente veri i meriti, l'innocenza, e l'utilità del corpo che si soppresse. Se ad un uomo ragionevole non sarà facile il provare l'assunto, almeno egli resterà convinto che nel disteso del breve si fecero degli sbagli grandi. S'insinua che fu estorto al Papa, e che da lui fu firmato forse nel tempo delle sue alienazioni di mente. Si mostra di rispettare la sua memoria, e quella dei sovrani,