Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VIII (1780)

Volume Ottavo » Diario » Z 8 » [Dal 15 dicembre] » p. 1502

quale cingendola ad un ferro anche della grandezza di quelli, che sogliono usarsi nei cancelli delle carceri, e premendola indi, e ritenendola sotto il calor della mano, nello spazio di 5 o 6 ore ammolliva il ferro a segno, che si poteva torcere, e piegare meglio che se si fosse fatto infocare, e ciò senza che sì potente materia nuocesse alla salute dell'uomo, che la teneva chiusa entro la mano. Il secondo consisteva in un'altra pasta con la quale dalle monete poteva levarsi una sottilissima foglia d'argento senza che ne restasse segno, non essendo possibile il riconoscerlo se non pesandole. Il primo segreto fu tenuto nascosto dal Vidania, il secondo dal segretario che per altro espose il fatto all'abate Ferdinando Galiani da cui n'è stata data notizia nelle note della ristampa del suo Trattato della moneta (Napoli 1780 in 4°) p. 402.