o A dì 23 detto lunedì.
Io non amo troppo i paradossi, e non mi diverto a pensare molto diversamente dal comune degli uomini. Sul più sono d'accordo con loro, benché abbia piacere a trovare, che gli altri abbiano esaminato per tutti i lati qualunque oppinione. In questa forma comparisce bene il più delle volte, che l'opinione comune è la più ragionevole. È molto tempo che gli uomini pensano, sicché non bisogna credere, che in questo secolo si veda più, che nei passati. Io non me ne persuado così facilmente, né il talento, e la vivacità altrui m'impone troppo presto. Anche gli errori universali hanno qualche fondamento, e la verità che non è stata fin qui riconosciuta ha contro di sé qualche pregiudizio. Tali massime mi tengono in guardia contro gli scrittori a paradossi, e se qualche volta mi divertono, non mi divertono più di un zanni sul palco.
Coll'arcidiacono Giuseppe degli