Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VIII (1780)

Volume Ottavo » Diario » O 8 » [Dall'8 settembre] » p. 1430v

non può più interessarsi delle cose esterne, e deve solo cercare come uccidere innocentemente quei momenti di noia che la penosa, e debole sua esistenza gli lasciano liberi, e senza obbligazione necessarie.

ø A dì 21 detto giovedì.

Tempo alcun poco nebbioso.

Uno studio profondo, e pertinace non è proprio della fiacca vecchiaia. Fisica, e morale n'è la cagione. La debolezza delle forze fa presto cadere nella stanchezza; la nausea delle cose gustate induce una certa indolenza, che si avvicina all'inazione. E chi può doppo aver studiato 40 anni apprezzare tutto quello che gli viene alle mani? Il nostro palato muta di gusto, così il nostro spirito. Di più egli con l'uso si trova condannato, a sentire dell'insipidezza in quei cibi, nei quali si delizia un giovane. Alimentiamoci per questo come, e di che ci piace, e convinti del vuoto che vi è in tutto studiamo per vivere, non viviamo