o A dì 24 detto giovedì.
Tempo fosco, e piovoso.
Io amo a leggere i libri scritti da talenti subblimi, e questi soli mi divertono, e m'instruiscono. È vero che non di rado sono sparsi di sogni, ma se questi non sono troppo astratti, troppo oscuri, troppo aerei in qualche forma fanno pensare, se lo sono, possono posarsi questi scritti, e scambiargli con altri. È vero ancora che non ripongo fra quelli che molto stimo i cervelli simili a quelli di Spinosa, e del Cardano, ma quelli della tempera di Bacone, di Montesquieu, ed anche un poco più singolari nella svegliatezza, e stravaganza dell'idee. Gli autori mediocri mi fanno sbavigliare, siccome i metodisti universali, i versificatori, i copisti, e coloro in somma, che non hanno genio, e non sanno pensare più del volgo.