ø A dì 18 detto venerdì.
Tempo un poco fosco, e molto affannoso.
Ora sono tutto dedicato alle lettere, ma questa fortuna mi è venuta tardi. Quello che ho fatto in passato è stato tutto tolto a riprese sulle altre mie occupazioni. Quello che potrei fare in futuro sarebbe assai più, se l'età, e la riflessione non mi mostrasse che i libri dati al pubblico fanno molto di rado la felicità degli autori. Dunque studio per me senza avere in oggetto opera alcuna, e studio per piacere e per bisogno, giacché l'ozio è per me un crudele tormento e so poco occuparmi nella dissipazione come tanti altri fanno.
o A dì 19 detto sabato.
Tempo assai burrascoso, e piovoso nella mattina verso le undici con fulmini, poi vario.
Si sparge l'uso di scrivere nelle lingue vive. È questa una cosa che ritarda la communicazione delle notizie, e scoperte giornaliere. Ella si deve al discredito in cui si vuol far cadere la lingua latina,