perché ho già l'esperienza che gli spettacoli sono più belli a leggergli descritti, che a vedergli rappresentati, e perché amo di vedere la prima riuscita delle cose. Ma per conservar la memoria della festa, e del nuovo teatro,
sopra di cui lascerò di notare gli aneddoti che vi sono, ripongo nella Filza V al num. XII e XIII la descrizione di ambedue queste cose, e come osservatore mi riconcentro in me stesso, e considero a quali mutazioni nei costumi conduce il presente fanatismo per i teatri, rammentandomi che Roma una volta ebbe un egual trasporto. Ma questo misantropismo non è adattato al modo moderno di pensare, ed io già sono ad un termine, ed in tali circostanze da non dovermi molto riscaldare, per quello che accaderà.