Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VII (1779)

Volume Settimo » Diario » F 7 » Marzo » p. 1126v

esce, o entra, il tale scapito di moneta, la tal perdita, o il tale sbaglio nel tal lavoro ecc. Questo non mi pare il linguaggio dei savi. Aurea modestia quanto sei bella! Ma l'abate Calindri ha del fuoco, della memoria, della prontezza di spirito, e certamente sarà buono a qualche cosa, quando si sappia impiegare.

Questo discorso dell'estimo si spande assai. È come le dispute che si avevano avanti l'anno 1770 sopra il libero commercio. Noi toscani siamo bravi in materia di pubblica economia, ma serpeggia qualche stolido errore insinuato dalle opere dell'abate Ortes delle quali già parlai, e nelle quali s'inspira un vero quietismo in politica.

Facendo il novero delle fatiche che soffrono gli uomini non so se più ne soffra il contadino, il marinaro, o quello ch'è condannato alle miniere. Mi pare però che quest'ultimo sia il più miserabile essendo sacrificato più dei primi a perdere irremissibilmente e lentamente la sua vita nelle viscere della terra, ove non luce sole, ove