primo luogo Buffon da monsieur Klingstedt che stampò nel 1762 una memoria nella quale pretese che si fosse ingannato in alcune cose avanzate dei popoli della nuova Zembla, e di altre regioni del nord. Di mano in mano fa altre aggiunte, e parlando degli arabi si serve del Viaggio di monsieur Nierburh della Società di Gottinga, per essi, gli egiziani, gli abissini, ed per i negri fa uso di alcune riflessioni comunicategli dal cavalier Bruce che si vedde qua pochi anni sono, e mette poi in chiaro essere una favola Le tablier des hottentotes mostrando d'onde sia nato l'equivoco.
Un articolo si aggiunge sopra il colore dei negri, altro sopra i nani di Madagascar, ed un terzo sopra i patagoni, in quello ricrescendo la statura ch'è stata loro data, in questo riducendola al più verisimile. Nel parlar poi degli americani non ammette la supposta degenerazione della specie loro che ha sostenuto l'autore delle Ricerche filosofiche, a cui Buffon non è molto amico. Accenna in seguito brevemente le scoperte dell'isole del Mar del Sud e delle terre australi con notare quello che fa a suo proposito. Finalmente tratta dei blafards, e dei negri bianchi che non crede che sieno una classe permanente