Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » Y 6 » [Dal 18 novembre] » p. 1064

ø A dì 26 detto giovedì.

Archiloco scrisse la propria vita. Il Tuano, l'Vezio, il Cardano ecc. hanno scritta la loro vita, ma niuno lo ha fatto con tanta libertà come Archiloco. Viveva questo poeta ai tempi di Gige re di Lidia, e di Romulo, e di Tullio Ostilio, e per testimonianza di Sinesio, e di Eliano

egli aveva composta la propria vita nella quale nulla aveva nascosto di ciò che gli poteva fare meno onore, poiché raccontava che sua madre era stata una schiava, benché fosse un rispettabile cittadino di Paros, e metteva fuori la sua miseria, e le sue dissolutezze. (Ved. il vol. X degli Atti dell'Accademia delle Iscrizioni ove vi è una memoria dell'abate Sevin sopra questo poeta). Anche Montaigne fu un poco franco sopra di ciò, ma in questo non ho creduto di doverlo imitare, per quanto le mie avventure sieno state poco interessanti, perché vale ben poco il narrare cose che sono comuni agli uomini di tutte le condizioni, e che non caratterizzano assai una persona la quale ami la sapienza, e la cerchi quanto può cercarla.