ø A dì 5 detto sabato.
Tempo assai turbato a riprese.
Stampe di Marc'Antonio. Il più volte mentovato signor Giovanni Antonio Armano mi ha prestata perché possa studiare la sua collezione delle stampe di Marc'Antonio ch'è forse la più ricca che si abbia in Italia, benché non sia ancora intiera.
Ella è di circa 400 pezzi con più rintagli e non manca né delle due "Stragi degl'innocenti" con la felce, e senza, del ballo di 9 puttini che fanno la catena, del "Martirio di Santa Felicita", del "Nettunno" con istorie piccole di Enea intorno, del "Giudizio di Paride", del "Monte Parnaso", di "Rossane", dello "Stregozzo", del ritratto bello assai dell'Aretino doppio (una è prima prova con due soli versi di leggenda), de' cinque santi, delle due Lucrezie, del "Morbetto" di Raffaello freschissimo, della "Chimera", e del "Sogno" rami rarissimi, della "Cleopatra", della "Galatea", del "Martirio di San Lorenzo" di Baccio Bandinelli, delle "Contrafazioni delle stampe" di Alberto Durero, benché non vi sieno tutte, né di molte altre cose non rammentate né dal Vasari, né dal Malvasia, per non citare autori più moderni. Il signor Armano conta di stendere un catalogo ragionato delle stampe di Marc'Antonio, ed io lo animo a farlo, mancando i curiosi di molti lumi sopra di ciò, e non vi essendo in genere di stampe cose più stimabili delle sue, come che fatte con eccellenza sopra i bellissimi originali di Raffaello