Le lettere sono secche, e minute, le addizioni ricche, e le note ripetono, e rompono la narrazione. Non di meno la lettura di questi libri è divertente. Vi si vede con quanto impegno gli svizzeri studiano la storia naturale, si hanno notizie di letterati che qua non si conoscono, e s'imparano a conoscere opere che mai sono arrivate a noi. Per esempio t. I p. 74-115. Vi è un catalogo copioso di libri di mineralogia, di bottanica,
di ornitologia, di zoologia, amfibiologia, e icthtiologia, d'insettologia, di conchiliologia, e produzioni marine, di petrificazioni, d'istoria naturale generale, e di anotomia ornati di stampe colorite (enluminées) e pubblicati in Alemagna ch'è curioso, e che prova quanto le nostre librerie sono povere. Ivi p. 222 si accenna un catalogo ragionato degli autori che hanno scritto sopra la storia naturale della Svizzera inserito dal signor de Haller figlio nel vol. VII degli Atti elvetici per supplire ai sei volumi in 8° che il medesimo mandò fuori a Berna nel 1759 e seg. col titolo di Essai d'un catalogue critique de tous les écrits