È un'osservazione sempre degna di un filosofo il considerare a che cosa può piegarsi l'uomo, ove lo porti l'istituzione, quanto lo regoli lo studio. Ho vedute altre simili persone sempre con maraviglia. Un giovinotto inglese nel corso dei Tintori, un uomo fatto in via della Pergola si mostravano sul fil di ferro con un'agilità, e destrezza singolare. Sulla corda lente un uomo quando ero ragazzo fece spettacolo di sé nel Carnevale, e poi nelle domeniche di Quaresima per le pubbliche vie con tal bravura, e coraggio, che inspirava spavento. Di altri giocolatori ho preso memoria in questi fogli, e tutti mi hanno sempre fatto sentire ch'è colpa nostra se siamo inetti, ignoranti, disadatti, giacché con la volontà stendiamo i confini delle nostre forze ci addestriamo e divenghiamo capaci di ciò a cui la natura non ci aveva disposti.
Tempo che ha minacciato burrasca doppo l'un'ora della sera.