Il primo di questi due volumi contiene le tavole, il secondo le illustrazioni. L'Avercampio dedica l'opera al re di Danimarca Cristiano VI. Nella prefazione parla dell'idea che aveva Morel di pubblicare una general collezione di medaglie da sé delineate, la quale idea il medesimo Morel dichiarò nel suo Specimen universe rei nummariae antiquae. Lasciò poi esso le tavole delle medaglie consolari, e di quelle dei primi dodici Cesari. Cadute nelle mani all'Avercampio, queste tavole lo fecero risolvere a rivolgersi ad esse lasciando indietro il Tesoro regio che aveva intrapreso, per dare al pubblico una raccolta di medaglie greche di regi per il quale aveva preparate poco meno di 160 tavole di ducento che dovevano essere. Si passa poi in questa prefazione a parlare del Goltzio, dell'Orsino, e del Vaillant, i quali intrapresero pure a dare collezioni di medaglie consolari, e di tal genere di medaglie si tratta con qualche estensione con farsene la storia. Ne succedono le tavole che sono in numero di 149 e contengono le appresso medaglie che per erudizione stimo bene il notare per famiglie:
Aburia 5
Accoleia 1
Acilia 18
Aebutia 4
Aelia 24
Aemilia 43
Afrania 8
Alitia 1
Alliena 1
Annia 28
Antestia 7
Antia 3
Antistia 5
Antonia 130
Appuleia 3
Apronia 5