Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume V (1777)

Volume Quinto » Diario » M 5 » Giugno » p. 798v

A dì 5 detto giovedì. o

Gran burrasca d'acqua abbiamo avuta doppo l'un'ora della sera, ed è venuta da tramontano.

In tutt'i fogli letterari che leggo non trovo quasi mai annunziata cosa che vaglia. Un libro buono è tanto raro quanto un uomo grande. Il più spesso si ripetono le cose cento volte ridette; si ricucina la storia; si spaccia della teologia o falsa, o inutile; si creano dei sogni per la felicità umana; con pochi dati, e con molta immaginazione si fabbricano dei sistemi fisici; si solleticano i sentimenti con dei romanzi; si passa la noia, o si adulano le passioni con delle poesie ecc. In somma, ridotta la letteratura a un capo di commercio, certi scrittori si impiegano a scriver dei libri, come certe donne a inventare delle creste. Povera filosofia! Povera scienza!

A dì 6 detto venerdì. ø

Tempo un poco nebbioso.

Una cupa tristezza mi occupa da qualche giorno in qua. Le mie circostanze sono ottime, ma il mio spirito rivolge delle cose che non lo riguardano, con troppo interesse. Imbevuto di certi pregiudizi apprende dei mali che non lo affliggeranno, e vuol preferire le