Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume V (1777)

Volume Quinto » Diario » G 5 » [Dal 9 Marzo] » p. 763v

infinitamente dubbi. Ma lo stesso accadde fra Gori, e Maffei trenta anni sono in circa per conto dello alfabeto etrusco, sicché pare che i letterati non distinguano mai nei loro impegni, ed amino sempre di aver ragione anche nelle cose minime.

A dì 10 detto lunedì. ø

Tempo vario assai.

Mi dispiace di essere qualche volta troppo impetuoso, ed incapace di padroneggiarmi. Questo è un difetto che mi rinfaccio tutte le volte che mi fa cadere in qualche sbaglio, ed è moderato soltanto dalla naturale timidezza. Il mio modo di discorrere fa credere ancora che io sia in collera quando non lo sono.

Ad onta di tutto questo non conto nella mia vita di esser caduto in eccessi, che quattro o sei volte, perché conoscendomi, ho chiamata in aiuto la riflessione subito che mi sono sentito accendere, cioè per tempo, o situato in contrasto fra la collera, e il timore, questo ha spento quella opportunamente.

A dì 11 detto martedì. o

Tempo vario.

L'Osservatore Fiorentino del proposto Lastri si prosegue con dell'applauso, ma non mi par fatto con tutta quella diligenza che richiederebbe. L'autore lo dà allo stampatore nell'atto che lo compone, onde lo riempie troppo di passi di altri scrittori per far presto, profonda poco gli oggetti, ed è o incompleto, o disattento a