A dì 22 detto mercoledì. o
Tempo bello, ma un poco nuvoloso.
Io non so perché si scrivano ancora libri di morale. Bisogna che gli uomini compongano per occuparsi, quando si danno a comporre sopra quello che cento e mille volte è stato già detto, e schiarito, quanto potevasi. Non posso oggimai addomesticarmi se non con i libri che contengono dei fatti, e tutto al più resta di dare ai medesimi molti punti di vista da' quali con qualche utilità possono essere osservati. Ma in quanto a insegnare la virtù, questo è già stato fatto benissimo, e cento libri moderni non equivalgono ad un capitolo di Salomone, di Epitteto, di Seneca, ecc.
A dì 23 detto lunedì. ø
Tempo turbato.
Io dicevo che non vanno più scritti libri di morale, ma soggiungo bensì che va sempre predicata, e sparsa, perché i buoni libri, come i mediocri, non sono letti che dalla centesima parte al più delle nazioni culte, e perché bisogna tener viva la virtù, acciò il mondo non sia una caverna di assassini.