nel passato mese di gennaio. La ricercai al signor Franco Piombanti, Segretario delle Fabbriche da cui dipende il luogo. Egli mi replicò che non aveva trovata questa mano, e che non vi era neppure nel 1763 perché in un inventario fatto in quel tempo non vi era stata compresa. Compiangevo adunque la perdita di una bella cosa quando ieri l'altro da un rivenditore di mercato mi fu portata una mano in terra cotta assai bella. Io mi rammentai di quella del Buonarroti, e desiderai d'averla. La riscontrai con la descrizione che ne fa il Gabburri, trovai che ha la cifra "AB. F." (Angelo Buonarroti), ed intesi che proveniva dalla compra di alcune masserizie acquistate da un cappellano di San Lorenzo morto ultimamente che aveva un fratello pittore. Tutto mi confermò nella mia idea, onde la pagai lire 8, 0, e l'ho offerta a Sua Altezza Reale perché ne disponga.