Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume III (1775)

Volume Terzo » Diario » P 3 » [Dal 7 Luglio] » p. 488

capacità, e mi formo delle massime per regolare i miei giudizi. Pittura, mie idee sopra la medesima. Per esempio io tengo che per essere eccellente pittore bisogni avere il disegno di Michel Agnolo, ed il colorito di Tiziano. Così pensava anche il Tintoretto il quale fu pure scolaro del secondo (Ved. il Museo fiorentino, t. VIII, p. 122). Il Buonarroti stesso lodava in lui la maniera di colorire, ma lo trovava poco corretto nel disegno (Ved. il Vasari nella Vita di Tiziano, m. t. VII, p. 18). Il medesimo Tintoretto soleva dire che Tiziano aveva fatte alcune cose che far non si potevano più intese, e migliori, ma che altre si potevano meglio disegnare (Ved. il Ridolfi nella vita del medesimo Tiziano, p. ...). Che in ciò poi il Buonarroti sia senza eccezioni lo confessano tutti, e lo conferma l'aver fatto a concorrenza del Vinci quel famoso cartone d'ignudi che fu lo studio dello stesso Raffaello, e l'aver condotto di poi il "Giudizio" del Vaticano ch'è tutta via la più profonda scuola della scienza del disegno. So che si dice Michelagnolo troppo forte ne' suoi disegni, ma questa è cosa a parte, ed ora penso solo alla correzione. Anche Dante è di