Sono tanto distratto, ed occupato che non ho tempo di gettare in carta cosa veruna.
A dì 28 detto domenica. o
Obiettiva del canocchiale del Galileo. Ho trovato stamane sepolta in un armadio della Galleria nella stanza dell'"Ermafrodito" la supposta lente con cui il Galileo scoperse i satelliti di Giove
collocata in un quadro ornato d'intagli di avorio e di motti che copierò in margine. Questa lente è rotta, ma non di meno non voglio lasciare oscura una reliquia letteraria che onora la gratitudine medicea, e che per trasporto di amore può essere giustamente venerata dai toscani, e mostrarsi con più ragione di quello che facevano i Romani la nave che trasportò Enea in Italia (Procopio, Bellum Gothorum, lib. 4, cap. 22), i Nicomediesi la spada di Merione esistente nel tempio di Esculapio (Pausania, in Laconica) i Metapontini i ferri con i quali Epeo aveva lavorato il cavallo troiano (Giustino, lib. VIII), Scauro edile l'ossa di quella bestia marina