Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume III (1775)

Volume Terzo » Diario » F 3 » [Dal 10 Marzo] » p. 423

Fu amico del dottor Antonio Cocchi, e stimato da tutt'i letterati del suo tempo, quantunque vivesse solitario, e spregiudicato. Ancor io lo trattai nella mia gioventù, e lo conobbi per uomo profondo nella cognizione della lingua latina, e della lingua greca, e sul fare degli Averani, dei Salvini ecc.

Forse niuno rimane della sua capacità se si eccettua un abate Orazio Marrini che comentò il Lamento di Cecco da Varlungo con sfoggio di erudizione anni addietro.

Abate Francesco Mazzinghi. Ieri mattina morì pure l'abate Francesco Mazzinghi, giovane gentiluomo d'anni 30 circa mio amico, fornito di sufficiente cultura, e di talento, il quale prometteva di avanzarsi. Aveva del gusto, del genio, e della voglia d'instruirsi. Era un poco distratto dalle piccolezze del suo rango, ma di buon carattere. Serviva di Pro-Segretario alla Consulta, e con qualche altro anno si arrotatura era per essere un buon ministro se fosse stato impiegato, un cultissimo cavaliere, se il suo bisogno gli avesse permesso di fare col suo. Questa morte mi ha afflitto.