A dì 20 detto venerdì. ø
Tempo coperto, ed umido.
Guido Pancirolo, sua opera Rerum memorabilium. Ho acquistato in questi giorni Guido Pancirollo, Rerum memorabilium sive deperditarum, con i comenti di Enrigo Salmuth, edizione di Francfort, 1660, in 4°, ed ho ritrovato essere, come sapevo ch'era, un libro molto ricco di erudizione, ma poco ragionato, e leggibile con piacere. Il testo è succinto, e scarno, il comento troppo esteso, diffuso, e puerile. Molto manca all'argomento ch'è bello, e molto vi è sparso fuori di luogo. In sostanza è un libro sul gusto germanico, e condito non di rado di asprezze contro i cattolici romani, ma non ostante non affatto inutile, né affatto indegno di stare nel gabinetto di un curioso. Con pace si potrebbe dal medesimo trarre un opuscolo interessante, ed in genere tutte le opere farragginose presentano a dei leggitori pazienti dei ricchi magazzini di notizie, l'uso delle quali sta nella scelta che se ne sa fare, e nell'impiego che gli si dà a