imperiosamente, e saviamente i pregiudizi di una difettosa educazione. Una bella parte di questo libro è formata dalla storia suddetta monumento pregievole di questo secolo che dicesi il secolo della filosofia, e che lo è in parte, cioè in quanto questa sublime dea può comandare nella folla delle passioni, dei pregiudizi, dei difetti di cuori corrotti, quali sono quelli degli uomini per lunga serie di cose assuefatti all'ignoranza, ed a proteggere in privativa il proprio interesse sopra quello di tutt'i loro fratelli sparsi sul globo. La perfetta communicazione di questi farebbe nascere delle idee più giuste, di quelle che abbiamo della natura umana, ma non è venuto ancora il tempo che tutti gli uomini si conoscano, e sappiano vivere assieme come nel pellegrinaggio al tempio di Iagrenat (Storia suddetta, t. I, p. 52). Se questo tempo verrà, allora saremo sicuramente nel secolo della filosofia. È stato un sogno di un bello spirito francese che questo tempo possa essere il 2240. Io lo porrei nel 6000 o nel 10000 della nostra era, dato solo che la nostra progressione vada avanzando a passo eguale.