Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume I (1773)

Volume Primo » Diario » Z » [Dal 10 Novembre] » p. 179

che si possa soffrire senza sdegno che per la vanità di un riccio, di un nastro, di una trina s'incollerisca, sprezzi gli amici, i domestici, abbandoni i figli, scacci il consorte, sdegni le attenzioni, le garbatezze. Il veder poi che non sa quello che voglia una bella che si annoia, che tutto cercherebbe immolare alle sue fantasie, che scontenta di esistere, spaventata a non esistere, si mostra sensibile all'estremo alle conquiste che fa il tempo ogni giorno sopra di lei, è una scena che fa stizzire. Ed io potrei risolvermi a prender moglie?

A dì 15 detto lunedì. o

Tempo assai bello, ed un poco fresco.

Posso dire che non farò mai fortuna perché mi manca l'arte per saperla fare? No. La fortuna di rado si acquista con arte. Ella è capricciosa, e spesso ci favorisce per combinazione, onde non vi sono precetti sicuri per farsela amica.

Ma neppure m'importa di farla perché amo troppo la mediocrità, sono contento di morire da galantuomo, e di vivere con piccoli onesti comodi soltanto con soddisfar solo il vizio dei libri. Forse il mio animo qualche volta amerebbe qualche delicatezza singolare, ma ciò non è quando sono ragionevole,