leggi. Ho adunque il diritto di esigere da te che tu me le faccia conoscere. Io non ti dimando che mi riveli i misteri impenetrabili che ravuolgono il tuo essere, e che mi sono inutili. Sono venuto col mio popolo per interrogarti sopra i doveri che vuoi esigere da noi. Parla o mio Dio! Poiché tu sei l'autore della natura, tu conosci il fondo dei nostri cuori, e tu sai ch'è impossibile ad essi il concepire un progetto di disobbedienza; ma se tu sdegni di farti sentire a dei mortali, se tu trovi cosa indegna della tua essenza l'impiegare la lingua dell'uomo per dettare dei doveri all'uomo, io chiamo in testimone la mia nazione intiera, il sole che m'illumina, la terra che mi sostiene, l'acque che circondano il mio regno, e tu stesso, che io cerco con sincerità di cuore di conoscere la tua volontà; e ti prevengo oggi con protestarmi che io riconoscerò per depositari dei tuoi oracoli i primi ministri dell'una, o dell'altra religione che tu farai arrivare nei nostri porti. I venti, e le acque sono ministre della tua potenza, onde