Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume I (1759)

I » Memoria della vita al 29 agosto 1759 » Terza sezione » p. 69

da lui esposte nel suo Saggio di morale mi avessero troppo presto persuasa una cosa che non sembra compatibile con la nostra umanità, volli fare sopra di me un'esperienza, e questa fu di segnare giornalmente nel mio Lunario quei giorni che averei passati bene, male, e mediocremente con certe cifre facili a notarsi.

Questo sperimento dal dì 1° gennaio 1756 fino ad ora mi mostra che quantunque il mio temperamento mi porti ad esser più tristo che allegro non ostante sono più assai i giorni ne' quali sono stato bene assolutamente che quelli nei quali sono stato affatto male, e che più di tutti sono quelli che posso dire aver passati mediocremente, cioè parte in quiete, parte in tristezza. Quando posso, senza disturbo, applicare al mio tavolino studiando cose di mio genio, allora è che io mi trovo interamente contento. Ma generalmente ancora qualunque occupazione che mi distragga dal risentire me stesso suol esser un rimedio per scansare gl'incomodi della tristezza, come lo sarebbe a tutti quelli che si credono infelici se facessero qualche sforzo per procurarsela. L'avarizia non è soltanto un amore eccessivo delle ricchezze, quanto un compenso suggerito dal timore per tener lontano il pericolo di soffrire il bisogno. Io veramente non ho tanto in mano da condannarmi avaro, ma neppure sono liberale, perché le mie entrate non corrispondono al necessario