Fra' primi libri di erudizione che alle mani mi capitassero uno fu la raccolta delle lettere di Giusto Lipsio. Tanto mi dilettai nella lettura delle medesime, che più, e più volte riandandole, finalmente, avendo del detto Lipsio concepita un'alta stima, mi furono sprone a compilare comunque la di lui vita, la quale è nel Magazzino universale, lettera C, p. 45. In vero io ammirai in esse una tal naturalezza, una tale onestà, ed una cordiale benevolenza per i suoi amici, che a costo di quanto hanno sparso i suoi malevoli, per lo stesso ho sempre mantenuta la medesima idea che me n'ero in principio formata,
e, se si può dare amore per un morto, direi quasi di averlo amato, anche defunto, con tenerezza. Nello scorrere queste medesime lettere conobbi ancora che di molto vantaggio sono non tanto per la storia letteraria, quanto per la storia civile, per la cognizione dell'indole, e del carattere dei trapassati, per la notizia dei costumi del secolo, e per la proprietà del distendere, tutte quelle che riconoscono per