ai libri amorosi di Ovidio, a Tibullo, Catullo, Properzio, e Gallo, ed a qualunque raccolta di lascive poesie. Io non trovo che ancora i classici si sieno ristampati con tutto quel gusto, che si potrebbe, e per riuscirvi stimo che nulla di meglio possa adoprarsi delle gemme, specie di antichità amena, ricolma di eleganza, ed erudizione, e propria per ornare galantemente gli scrittori antichi, ed i libri che devono più studiarsi, o che hanno più uso. Così facendosi si verrebbero ad illustrare, ed illustrerebbero vicendevolmente gli scrittori classici a cui in certa forma tengono di mano, e specialmente i poeti. Per gl'istorici servono più le medaglie, e già queste sono state d'alcuni eruditi messe in opere nei loro comenti a Tacito, a Svetonio ecc. Delle gemme hanno tralasciato di