prima. Ed ecco che mi devo aspettare l'infelice doloroso fine di due mie sorelle, che quantunque assai minore di esse, e quantunque non le abbia avute in pratica fuori del chiostro, non di meno riguardo con tenerezza, perché sono mio sangue. La seconda è ancora tormentata d'affezioni scorbutiche, ed a questa malattia è soggetta l'altra ch'è abadessa in Sant'Ambrogio. Io temo di poter essere attaccato da questa infermità, perché in bocca ho qualche volta delle inquietudini dolorose, le quali stimo effetti di un simil principio. Aspetteremo. Fratanto mi preparo a soffrire per il mio sangue, quantunque sia da' miei grandemente separato, e per me ancora.
Segue il dì 21 detto nel prossimo volume XXIV.