cattiva vista al sovrano, che ha intorno mille birbe, che prende regali, ch'è ecc. ecc. ecc. ecc., in somma ho sentito declamare contro questo ministro più di quello che si declamava contro il nostro conte di Richecourt. Ed io che ho creduto? Ho pensato... ma è una grande infelicità esser uomo, e che gli uomini non ricevino mai il bene che si fa loro, come bene.
ø A dì 4 detto martedì.
Il mio Elogio di Giovanni da Verrazzano (ved. p. 51) mi ha prodotto il piacere di ricevere lettere di due miei amici vecchi del tempo ch'ero a Pisa, Paolo Celesia cioè, genovese, ed il marchese cavalier Antonio Menefoglio di Milano. Benché sieno da 12, o 14 anni che non gli abbia veduti, non ostante con dolce trasporto godo che mi si sia riaperta la facilità, e l'opportunità di carteggiare con essi. E lo farò tutte le volte che sia corrisposto con tutto quello affetto che mi è inspirato dal mio sincero animo.