lungo sarebbe il rammentare, ma mi resta sempre lo scrupolo di credere che lo stato di guerra non possa essere lo stato naturale dell'uomo, e che possa esser migliore di una dolce dependenza, una fiera, ed atroce libertà.
ø A dì 25 detto sabato.
O sia il mio carattere, o sia la mia poca fortuna io mi trovo isolato più di quello che vorrei, cioè senza un amico sicuro, o un'amica vera. Di queste, e di quelli ne ho, ma mi paiono superficiali, e da farne un leggier conto alle congiunture di rilievo.
Temo di versare ancora nel loro seno il mio cuore, perché temo di non esser compatito, e di passar per uomo da poco, ed inquieto. Vivo con circospezione con essi, perché non vorrei dar loro motivo di disgusto. Osservo certe amicizie fra persone di diverso sesso assai mal concertate, e fra queste ripongo anche la mia. Se le altre sono come questa potrei