Settembre
Settembre 1766.
o A dì 1° detto lunedì.
Tempo bello, ma con del vento come sopra.
Al solito in compagnia ho pranzato in casa del senatore Guadagni ove abbiamo avuti ancora degli eruditi divertimenti.
Nel togliersi le tettoie, e nel fare alcuni abbellimenti alle botteghe sono state accomodate quelle dei macelli, le quali deturpavano le pubbliche vie, tenendo esposte in esse le carni a certi correnti mal posti, e che occupavano il difuori delle medesime. Spero che in alcuni anni la città prenderà molta miglior faccia. Per ora a non pochi questi lavori apportano dell'incomodo.
ø A dì 2 detto martedì.
Tempo simile.
L'inquietudine che mi arreca il vento, ed il caldo mi fa essere assai svogliato, benché non mi manchi da fare. Che pena è lo scrivere, ed il distendere quando non si è di umore di farlo! Quello che segue ne' poeti, che hanno bisogno dell'estro, segue in tutte le altre persone ancora che lavorano con la mente, ma queste sono meno compatite perché si crede un lavoro