Vedo a parlare con i sensuali che la somma dei loro desideri non è mai appagata, non trovando soggetto in cui si sodisfacciano, ma sempre cercandone dei nuovi dei quali presto egualmente si annoiano. Quindi vivono inquieti, senza mai contentarsi, e senza godere quasi mai alcun piacere che sia prezzo dell'amore. Quindi corrono dei pericoli, e quanti! E si sottopongono a delle disgrazie. Quindi si comprano una vecchiaia infelice, o la morte avanti tempo. Disgraziata umanità, che trovi nel fonte del piacere la sorgente del dolore! Tali, o simili riflessioni facevo questa mattina, discorrendo con un amico di cui attendo il fine; amico che in materia di carne fa strazi; amico che forse da questo suo carattere può ripetere la maggior parte della sua infelicità; amico infine sopra di cui non ho impero tale da ricondurlo al buono, o da incamminarlo in migliori strade.
o Martedì a dì 22 detto.
Tempo umido, dolco, e turbato.
Sto assai meglio del mio incomodo, onde ho potuto applicare a mio piacere per molte ore, cosa che non avevo fatta da più tempo. Allungando le sere comincio a passarne una parte a tavolino.