Ancora in un estratto si potrebbero riunire tutti quei piccoli libri scritti per qualche opportunità, e che nulla interessano, se non quelli che hanno parte nelle cose che vi si contengono, e che conoscono le persone che gli hanno composti. Mille dispute letterarie hanno dato l'essere a questi libri, i quali non si degnano più di un'occhiata, e che non meritano di esser risuscitati; per questo in grazia di quel poco di buono che vi può essere qualche letterato potrebbe per una sol volta ricercargli, e prendergli fra mano per risparmiare una simil fatica agli altri.
Giugno
Giugno 1763.
ø Mercoledì a dì 1° detto.
Corrono certi versi di Voltaire fatti ultimamente con certe rime dategli a riempire dall'Arciduchessa Maria Elisabetta di Parma, sposa dell'Arciduca d'Austria Giuseppe. Non sono disprezzabili attesa la stranezza delle rime. Specialmente la chiusa, è graziosa. Gli ho riposti nelle mie Filze giornaliere t. I num. VII.