questo è vero, e non so da che in questi giorni conoscer si possa un cristiano che ai mondani divertimenti unicamente, ed all'ozio si vede sacrificare tutto il tempo.
o Lunedì a dì 31 detto.
Tempo vario doppo esser piovuto nella notte.
Vedo la gran passione che hanno gli uomini per il giuoco, ed il molto dispiacere che provano che in questo paese i giuochi di azzardo sieno proibiti. Veramente è un problema se i governi devono lasciare tutta la libertà in questa materia. Io, che non amo il giuoco, penso che la pubblica potestà debba impedire la disgrazia della famiglia, gli effetti della giovenile inconsideratezza, l'infame industria dei birbanti, la dissipazione in fine del denaro. Altri di altro gusto dicono che il giuoco è un commercio, ch'è un'esca ai forestieri, che nulla deve importare in quali mani sieno le ricchezze, che bisogna potersi divertire, che se rovina qualche famiglia non si sa che mai