preghi della regina Margherita sua consorte permesse a' nuovi sposi di ricomprare il diritto che avevano i signori di giacere con le loro spose, pagando a' medesimi una mezza marca d'argento (Buchanano, loc. cit., lib. VII, p. 74; Polidoro Virgilio, Historia Angliae, lib. X, p. 223 edizione Lugdunii Batavorum, 1649; Ettore Boezio, Historiae Scotorum). Questo tributo si appella Marchet, o Maidenrents (ved. Le leggi di Scozia, edizione di Edimburgo 1609, lib. IV, cap. 31, con le note, ed il glossario del Du-Cange alla parola Marcheta, ove si riportano altri simili esempi).
Glossa margine sinistro
Ved. l'Enciclopedia, voce Marchet, t. X, p. 71.
Anche i canonici di Lione avevano questo diritto, e avanti di loro i conti (Choppino, Ad leges Andium, lib. I De iurisditione Andegaviorum, cap. 31, nota 8, e Cammillo Borello, Consiliorum I, nota 150) e si appellava ius luxandae cossae, e con altro nome più espressivo (Ved. Niccolò Henelio, Otium Wratislaviense, cap. 47, p.
Cartiglio
Anche il vescovo d'Amiens in Piccardia credé che gli competesse sopra i suoi diocesani ius cunnagii, e prese il medesimo un tributo senza il pagamento del quale impediva che gli sposi le prime tre notti dormissero con la sposa. Filippo VI nel 1336 e Carlo VI nel 1388 lo abolirono. Vita di San Firmino abate scritta dal Passetrochio.
Legenda: il testo in blu connota aggiunte autografe successive al 1789.
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Cartiglio
Dell'infame diritto del saggio coniugale (ius cunnagii) praticato fra i sassoni, i scozzesi ecc. ha trattato il dottor Lorenzo Cantini nell'illustrare gli statuti della Gabella de' contratti del 1466 ab Incarnatione (29 aprile) nel t. VI della Legislazione toscana, p. 117 e seg. Da ciò egli fa derivare la Gabella delle doti.
Legenda: il testo in blu connota aggiunte autografe successive al 1789.