cattiva separazione degli umori del ventricolo, onde per distorla da ciò convengono più degli avvertimenti le medicine. Da questo facevo riflessione che molti nostri difetti possiamo chiamarli piuttosto malattie, che vizi, perché derivano o dalla fisica costituzione della macchina, o da qualche sconcerto della medesima. Di qui è che molte volte sarà più giusto compassionare gli uomini, che condannargli, ed io crederei che una prudente medicina in alcuni casi potesse emendargli più dei gastighi, e di tutti gli altri compensi morali che si usano per correggere i difetti, e le imperfezioni umane.
Questo mio pensiero sembrerà una stranezza, ma non è tale se si prenda nel suo senso, e con le giuste sue limitazioni, che darebbero campo a lungo ragionare.