Giuseppe Bencivenni Pelli (1729-1808) è figura nota agli studiosi del Settecento italiano. Membro della media nobiltà fiorentina, orfano dei genitori, frequentò tra il 1748 e il '51 l'Università di Pisa, senza conseguire il dottorato in utroque jure, per poi fare pratica presso uno studio legale di Firenze prima di entrare nel 1758 nella Segreteria di Stato. Era l'inizio di una lunga carriera nei ranghi dell'amministrazione, che avrebbe toccato l'apice fra il 1775 e il 1793 con la direzione della Real Galleria degli Uffizi. Fu autore di una apprezzata biografia di Dante (Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri ed alla storia della sua famiglia, Venezia, Zatta, 1759), ristampata agli inizi della Restaurazione (1821). Erudito e poligrafo versatile, fu Segretario dell’Accademia del Disegno e membro dell’Accademia dei Georgofili e sostenitore convinto della politica di riforme attuata tra il 1765 e il 1790 dal Granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena, terzogenito dell’Imperatrice Maria Teresa: un ideale, quello del riformismo leopoldino, che egli coltivò assiduamente con il genero, il chimico Giovanni Fabbroni, contribuendo a trasformarlo in mito.
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