non i computo egiziani, babilonesi, chinesi, indiani mi hanno sorpreso, benché vantati, esaltati da molti scrittori moderni, ma l'aspetto fisico del globo, la riflessione sopra lo sviluppo delle arti di prima necessitò, ed alcune ancora di lusso, talché non so concepire col mio debole ingegno qual tempo dar si debba al mondo, e molto meno, il periodo futuro della sua esistenza. La chiesa non ha decisa che la creazione, e sulla sua durata non ha pronunziato, sicché senza mancare posso restar dubbio sopra i calcoli cronologici, e molto più ridermi di quei profeti, che spacciar vogliono il disfacimento della macchina mondiale sì artificiosamente legata, e sì difficile a concepirsi come